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di Vittore Verratti
Comitato scientifico:
Emiliano Brunamonti, Marisa Cacchio, Rita Maccarone, Andrea Mazzatenta, Pierpaolo Pani.
Si ringrazia:
Roberto Bonanni, Danilo Bondi, Ida Cariati, Antonio Crisafulli, Lorenzo Di Liberato, Camillo Di Giulio, Tiziana Pietrangelo, Eugenio Scarnati, Alessandro Tafuri.
EdizioniA.L.E.
Anno edizione: 2022
ISBN 979-12-80427-10-6
PREFAZIONE
La Fisiologia come dalla etimologia della parola è la scienza della vita intesa come studio dinamico degli esseri viventi. Questo libro esprime l’esigenza di colmare quello spazio, dichiarato nella dualità cartesiana, tra la mente e le manifestazioni somatiche. Poiché l’attività cerebrale si manifesta come epifenomeno sulla funzionalità degli organi, la conoscenza della sola neuro-fisiologia non ci conduce alla comprensione profonda dei nessi modulatori tra attività cerebrale di pensiero e attività immunitarie e d’organo. Dalla salivazione alla secrezione gastrica, dalla motilità intestinale alle variazioni della frequenza cardiaca, possiamo rintracciare quelle relazioni inscindibili tra cervello e funzionalità periferiche rivelate da attività acute, come riscontrabile nelle somatizzazioni corporee.
Sulla base di conoscenze derivanti dai corsi di anatomia, psicobiologia e psicologia fisiologica, lo studente avrà modo di integrare gli aspetti più generali della psicologia del comportamento con i meccanismi di funzionamento degli organi corporei. Il sintomo è spesso “manifestazione di altro”, di elaborazione centrale di un dolore o di un processo che generi una alterata funzionalità (dis-funzione) di un organo o di un apparato, tale da generare “disomeostasi” che, tramite il sintomo, richiama cura, attenzione e affettività. Il testo tende a chiarire la relazione fra aspetti cerebrali e funzionalità d’organo in una visione integrata ed olistica. Attraverso l’armonizzazione funzionale tra sistema nervoso, sangue, rene e polmone e regolazione del ph (variazioni di acidità ed alcalinità) supporta la completa funzionalità dello stesso sistema nervoso, sede dei nostri pensieri, al fine di garantirne l’omeostasi, quindi l’equilibrio dei parametri legati all’edonismo e al benessere di tutto il corpo.
Chiaramente, l’interpretazione dei processi mentali non può separarsi dalla valutazione delle attività psichiche superiori del singolo individuo ma deve, necessariamente, integrarsi alla funzione d’organo. Le correlazioni tra specifici processi mentali trasdotti su organi ed apparati, come conversione integrativa dei processi mentali nelle connessioni talamo-ipotalamo-sistema nervoso autonomo, ci fanno capire come la conoscenza della fisiologia sia necessaria, anche se ovviamente non sufficiente, per comprendere la psicologia.
Il comportamento mira alla regolazione omeostatica di funzioni corporee, in senso adattati- vo, rispetto ai cambiamenti interni della nostra struttura. Senza nessun “giudizio” sulle risposte fisiologiche o patologiche, comprendiamo come la malattia sia una risposta adattativa alla sopravvivenza, un richiamo di cura e di attenzione. Pertanto, indipendentemente da “giudicanti pigri”, incapaci di fare sintesi olistiche, che desiderano la rimozione delle conquiste scientifiche, la conoscenza della fisiologia può imporsi come “filosofia di vita” per qualsiasi studioso che voglia affrontare tematiche contemporanee.
Ognuno di noi è il risultato della propria storia evoluzionistica e personale, ognuno di noi influenza i processi di crescita e la mente è, in un certo modo, il risultato del sociale che modi- fica la struttura e il sintomo delle manifestazioni corporee. In tal senso questo libro di testo ha il compito di indicarci, da un lato, come la nostra vita sia legata ad una serie di equilibri, mentre dall’altro come una “perturbazione” possa mettere a rischio la sopravvivenza stessa, alterando i meccanismi omeostatici. Stravolti i classici schemi delle lauree tradizionali, il testo è aderente ai nuovi standard educativi europei, che hanno portato la trasformazione dei curricula verso schemi meno rigidi e più adattabili alle varie professioni. Pertanto il testo ha una finalità olistica integrativa tale da permettere allo studente di comprendere come i vari organi ed apparati cooperino, instancabilmente, per il funzionamento di tutto il corpo. I meccanismi fisiologici della cosiddetta vita vegetativa sono indirizzati a uno scopo, non meno dei meccanismi nervosi del pensiero e del ragionamento che guidano l’azione umana nella vita di relazione.
Come nel pancreas endocrino la risposta ai livelli di glicemia ne stimola meccanismi rivolti alla sua regolazione, i reni monitorano, continuamente, i parametri del bilancio idrico e ionico dell’organismo, stabilizzandoli ai livelli indispensabili alla vita con meccanismi nervosi e non nervosi, di complessità non certo inferiore a quella dei meccanismi del pensiero e del ragionamento. Il corpo non è solo un complemento del cervello, ma possiede una saggezza propria. Come da paradigma della cosiddetta “integrative physiology”, l’integrazione comportamentale tende alla regolazione omeostatica delle funzioni corporee e a soddisfare le richieste che vengono dai cam- biamenti interni della nostra struttura, contribuendo, in maniera sostanziale, al mantenimento dell’omeostasi.
È noto che il termine greco psyché, che forma il prefisso di “psicologia”, significhi soffio vitale, anima… termini che evocano movimento. Lo stesso sostantivo “anima”, che deriva, a sua volta, dal greco ánemos, significa vento. Pertanto, in estrema sintesi, la psicologia riguarda “lo studio del movimento” nella sua integrazione corporea. Per questa e per altre ragioni, siamo convinti che, in futuro, le basi fisiologiche saranno parte centrale dei curricula formativi dei corsi universitari, anche di tipo umanistico, dalla Filosofia alla Pedagogia, in quanto la Fisiologia potrebbe contribuire, in maniera sostanziale, alla risoluzione del dualismo cartesiano tra mente e cervello, che tuttora persiste.
In considerazione del fatto che questo libro di testo nasce inizialmente rivolto agli studenti dell’Università “G. D’Annunzio”, teniamo a ricordare che Gabriele D’Annunzio, il Vate abruzzese, scrisse su “Una Festa per la Scienza”: “Andiamo ad imparare il metodo della fisiologia, così anche l’arte darà frutti più sani”. D’Annunzio già nel suo primo romanzo “Il Piacere”, edito nel 1889, di- mostra il suo interesse per l’attività degli scienziati. Negli anni della sua gioventù le uniche lezioni che frequentava assiduamente erano quelle di Fisiologia alla “Sapienza” di Roma.
D’Annunzio appassionato di fisiologia scriveva: “La Fisiologia non è una scienza che abbia esaurito tutti i suoi mezzi … ma cresce ogni giorno. Si consolida … ed è destinata ad assorbire arti d’altra scienza”. Anche per questo, dalla conoscenza profonda del nostro “essere” e della nostra struttura possiamo insegnare alle nuove generazioni come dare consapevolezza e dignità alle nostre vite quotidiane e ai nostri rapporti professionali. La nostra aspirazione risiede nel credere che questo libro di fisiologia renda la vita dello studente piena di entusiasmo e di passione per lo studio e la conoscenza, augurando loro di sviluppare curiosità e passione. Per capire la nostra fisiologia dobbiamo tentare diversi approcci e solo attraverso una visione complessa e compren- siva delle diverse angolazioni possiamo riuscirci.
Non è più il tempo di guardare la punta di un iceberg o il monitor del computer senza capirne cosa accada, rispettivamente, sotto e all’interno. Dobbiamo avere coraggio, anche per studiare! Così come l’aria è composta di azoto ossigeno e gas rari, i nostri corpi, i nostri pensieri e i nostri sintomi sono il risultato della interazione dinamica con il mondo di cui siamo parte e sono costituiti della stessa natura di cui è fatto l’universo. In un momento in cui mancano modelli di riferimento e “maestri”, la speranza è che questo libro possa far crescere la passione per la Fisiologia nel colmare quel “gap” conoscitivo tra “forma e funzione”, stimolando i giovani ad essere migliori, perché riteniamo che questo sia il senso della storia, dell’insegnamento e della ricerca scientifica … Vorremmo aiutare gli studenti ad imparare, a possedere un “metodo” che permetta loro di svelare la natura degli eventi, stimolando la naturale curiosità per un argomento così affascinante.
Camillo Di Giulio